Il Padrone,Nella terra del niente. GENTILE, MARANO - ROTELLI
NewYork Paul Auster and me, Travel diary - ROTELLI,
TORRESANI - SAVI - FANTINI - BARZAN
Siamo sotto al cielo tour - MATU', COLANTUONI - ROTELLI
Il Centenario di E.B Clucher - ENZO e MARCO BARBONI
L'Ora in Blu - COLLOVINI, PICCOLO, BENVENUTI, BARZAN-SMIRAGLIA
La canzone inpopolare - BURTONE-BARZAN.ROTELLI
La ballerina di Degas - COLLOVINI, FANTINI-GRILLO-SANTIN
Io,la Fotografia .. - TORRESANI-MORMORIO-GIORDANI-ROTELLI
La veglia di Ljuba - FLORAMO-VISENTIN-VENIER-ROTELLI
Nel sogno del destino - BUZZATTI-GEMO-ROTELLI
L'essenza - MASSARELLI,PARROZZANI-ROTELLI
I libri di MARCO TULLIO BARBONI
I libri di ANGELO FLORAMO e ROCCO BURTONE
Genius loci - ROBERTO COTRONEO
Escurioni materiche - LUIGI MEROLA
Perpetuo vagare - GIUSEPPE DAL BIANCO
Un gioiello di fotografia - NUCCIO DESIGN
Sculture di luce - FABRIZIO CORNELI
Recital - STEFANIA PIGOZZO, ROTELLI
Laguna my country - EURO ROTELLI
Body visions - MELISSA PROVEZZA
La lingua di latta - DARIA COLLOVINI, ROTELLI
5 luglio 2012 - EUROOM spazio arte
LAGUNA - MY COUNTRY
fotografie
Euro Rotelli
concerto violino e tastiere
Ludovica Burtone - Arno Barzan
LAGUNA, MY COUNTRY
Per me fotografare significa comunicare i miei pensieri, le mie emozioni. Cerco di interpretare con la macchina fotografica quello che vedo ma, soprattutto, quello che provo in quel momento, come vivo quella situazione.
Utilizzando la tecnica del Polaroid ho potuto realizzare completamente questa mia esigenza. Per mezzo di questo procedimento di mia invenzione che mi permette di intervenire "manualmente" sulla fotografia, riesco a riprodurre le stesse sensazioni che provo davanti ad un particolare paesaggio. Così rivivono quei riflessi sull’acqua, quei giochi di luci e ombre che variano con il passare delle ore, quei malinconici tramonti che tanto mi affascinano. Tutto diventa magico, avvolto da una malinconica atmosfera. La superficie delle immagini, così materica, crea l’illusione di poter sfiorare l’erba, di entrare nell’intrico dei rami e nello stesso tempo copre le cose con un delicato e misterioso velo che a tratti protegge a tratti svela.
Piccole cose e dettagli come l’erba, i rami, l’acqua, possono apparire normali, scontati. In realtà essi sono come una poesia per me, un prezioso, delicato e, purtroppo oggi quanto mai precario equilibrio.
E così riscopro la mia terra, ciò che mi appartiene, quello che resiste nonostante l’avanzare del “nuovo” che vorrei preservare il più possible, almeno nella mia mente.
Euro Rotelli
LA PULCE E IL MARE
Musiche di Barzan, Burtone, F. Zappa, L. Bernstein, J. Reinhardt.
Si tratta di un disco strano, che sorprende per il continuo divenire di suoni, creazioni, improvvisazioni, tra l'ironico e il professorale. Già, perché i due protagonisti possono a ragione essere considerati due “professori” di musica. Ma di che musica stiamo parlando? E qui si potrebbe aprire un finto dibattito alla Frank Zappa, per intenderci, autore amato e ammirato dai due che infatti utilizzano per la prima traccia del CD.
Arno e Ludovica suonano insieme da circa un anno e sono conosciuti per il loro continuo rincorrere le diverse alternative che il mondo della musica offre. Cercano, arrancano, soffrono, giocano per raggiungere un suono che li distingua e infatti già dalle prime note sappiamo che sono loro, proprio loro, quei due che all'inizio si divertivano a rincorrersi nelle diverse stanze della composizione e dell'improvvisazione. Il CD è composto da 13 tracce di cui sette sono cover e sei originali. Ludovica sorprende anche nei tre brani cantati, infatti, per una violinista che non si ritiene cantante, le canzoni sono invece ascoltabili e soprattutto in Furlan Jazz si può apprezzare l'estensione vocale. Naturalmente quello che più affascina sono gli arrangiamenti e la bravura strumentale di questo duo che non ha eguali in regione.
Per non dilungarci troppo, da sottolineare il già citato Furlan Jazz, Montana di F. Zappa e l'eccezionale interpretazione di America di Bernstein e ancor più eccezionale la traccia 12 col mix del gruppo jazz-rock degli anni 60 dei Chicago. Genialoidi e da ascoltare con attenzione i tre brani di Arno: Fibrilla, Giuggio e Medionica, che escono dagli schemi della canzone per addentrarsi in un mondo di note sconvolte e colme di ansia senza ansia. Insomma, altro ci sarebbe da raccontare, ma il disco è così bello che forse è meglio andarlo ad ascoltare.